

Diabete ed Intolleranza Glicidica
Il diabete è una malattia cronica dovuta sia ad una mancata produzione di insulina da parte del pancreas (diabete mellito di tipo 1 – DMT1) sia ad un mancato utilizzo dell’insulina presente in circolo da parte delle cellule (diabete mellito di tipo 2 – DMT2). L’insulina è un ormone che regola la glicemia, cioè la concentrazione di glucosio nel sangue: nei soggetti diabetici si ha un incremento dei valori di glicemia e, con il passare del tempo, l’iperglicemia può danneggiare diversi organi, soprattutto le terminazioni nervose ed i vasi sanguigni. Secondo i dati pubblicati nel 2017 dalla World Diabetes Federation nel Mondo sono 425 milioni le persone che vivono con il diabete (1 adulto su 11) e 212 milioni (1 adulto su 2) non sanno di averlo. In Italia, l’Istat stimava che nel 2016 le persone con diabete fossero oltre 3 milioni e 200 mila, cioè il 5,3% dell’intera popolazione. Il trend è purtroppo in crescita, purtroppo anche tra i giovani adulti.
Il diabete di tipo 1 (anche noto come diabete insulino dipendente o giovanile) è caratterizzato da una produzione insufficiente di insulina tale da renderne necessaria la somministrazione quotidiana. La causa è tuttora sconosciuta: alla base della malattia è stata identificata una risposta alterata del sistema immunitario che produce anticorpi diretti contro antigeni espressi sulla cellule che producono insulina. I sintomi tipici sono calo ponderale, stanchezza, aumento della sete e della diuresi, malessere generale. Non sono disponibli strategie preventive, l’unica terapia è quella insulinica. È sempre consigliato seguire uno stile di vita sano, con un’alimentazione a basso contenuto calorico e di grassi, ricca in fibre, praticare regolare attività fisica e mantenersi in peso forma.
Il diabete di tipo 2 (anche noto come diabete non insulino dipendente o dell’adulto) è dovuto all’insulino – resistenza: l’insulina è presente in circolo in quanto correttamente prodotta dalle cellule pancreatiche, ma non viene utilizzata dalle cellule, che risultano quindi resistenti alla sua azione ipoglicemizzante. Questo tipo di diabete correla con uno stile di vita caratterizzato da iperalimentazione e sedentarietà, accompagna l’obesità ed è componente della sindrome metabolica. Purtroppo la sua incidenza è in aumento anche tra i bambini. Ci sono due condizioni intermedie, l’alterata tolleranza al glucosio (Impaired Glucose Tolerance – IGT, se i livelli di glicemia, misurati con esame OGTT dopo 2 ore dalla somministrazione di 75g ml di glucosio in soluzione, sono pari a 140–199 mg per dL o > 7,8-11,0 mmol /L) e l’alterata glicemia a digiuno (Impaired Fasting Glycemia – IFG, se la glicemia a digiuno è > dei valori di norma ma non così alta da fare diagnosi di diabete), entrambe a rischio di progressione verso il diabete.
Il diabete, la cui evoluzione è spesso silente e la diagnosi spesso tardiva, può danneggiare diversi organi, infatti è causa di infarti cardiaci e di ictus, di neuropatia e retinopatia, oltre che di insufficienza renale cronica. È importante, nei soggetti a rischio, un monitoraggio da parte del medico di famiglia dei livelli di glicemia ed eventualmente dell’emoglobina glicata.
La parola chiave nei confronti del diabete di tipo 2 è PREVENZIONE: scegliere un’alimentazione sana ed equilibrata, secondo le più recenti linee guida, aumentare l’attività fisica giornaliera, eliminare abitudini voluttuarie come il fumo di sigaretta, mantenere il proprio peso forma. Tutto questo aiuta ad evitare l’insorgenza di questa condizione patologica e, nei soggetti affetti da prediabete o diabete, è parte integrante dell’approccio terapeutico.
L’alimentazione diventa terapia: fin dal 1994 l’American Dietetic Association (ADA) parla infatti di Medical Nutrition Therapy quando si tratta della nutrizione del soggetto diabetico. La dietoterapia porta a modifiche delle abitudini alimentari, adottando scelte adeguate dei nutrienti in termini quali/quantitativi, integrandole con cambiamenti dello stile di vita ed incremento dell’attività fisica. La dieta del soggetto diabetico deve essere equilibrata in termini di macronutrienti (carboidrati, proteine e grassi) e micronutrienti (vitamine ed oligoelementi), di solito impostata su uno schema di 5 pasti giornalieri, utile sia nel ridurre le abbuffate ai pasti principali sia per mantenere un controllo migliore durante terapia insulinica.
Seguire la dieta, come seguire le indicazioni terapeutiche fornite dallo specialista diabetologo, sono aspetti fondamentali nella gestione di questa patologia.


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